mercoledì 29 ottobre 2014

Recensione: "The One" di Kiera Cass



"Mi lasciai andare fra le sue braccia e lo strinsi forte. Non c'era altro posto al mondo in cui avrei voluto essere in quel momento."





Genere: Distopico
Editore: Sperling & Kupfer 
Pubblicazione: Settembre 2014
Prezzo: 16,90 €
Pagine:324



"Lo amavo. Non avrei saputo definire cosa mi rendesse cosi sicura,però in quell'istante ne fui cosciente,cosi come conoscevo il mio nome o il colore del cielo. Lo sentiva anche lui?"

Per America Singer l'emozione e la confusione del suo primo giorno a Palazzo sono ormai solo un ricordo. Mai avrebbe immaginato di arrivare cosi vicino al traguardo,o al cuore del principe Maxon eppure per lei non è stato facile. Costantemente in bilico tra i suoi sentimenti per Aspen,guardia di Palazzo e suo primo amore, e la crescente attrazione per Maxon, ha dovuto lottare con tutta se stessa per arrivare dov'è ora. Adesso a un passo dalla fine, America però non può più permettersi incertezze. Deve scegliere il futuro che vuole. E combattere. Prima che qualcuno lo faccia per lei.

"Mi sto rendendo conto soltanto adesso, Mer, che qualunque cosa succeda...ci sarà sempre un legame fra noi. Non smetterò mai di preoccuparmi per te. Non cesserò mai di pensare a quello che fai. Tu sarai sempre importante per me."

Eccomi qui a condividere con voi, cari lettori, le mie impressioni sul terzo libro della saga di "The Selection". Devo confessarvi che, non vedevo l'ora che uscisse "The One" perchè impaziente di scoprire come America ponesse fine al suo "travaglioso" triangolo amoroso. Risultato? Beh, una vera delusione!!! Il libro a mio parere risulta davvero noioso (al contrario dei primi due) perché la storia è una continua indecisione tra Aspen e Maxon (mi aspettavo che si concludesse in fretta!); non ho trovato neanche giusta la scelta di dedicare una grande fetta del libro ai "Ribelli" che negli altri libri avevano un ruolo nettamente marginale,sembrava che l'autrice avesse finito la fantasia e si fosse dedicata al loro solo per allungare il brodo ma, la cosa che mia ha maggiormente sconvolto è stato il finale, scritto frettolosamente. Il lettore si ritrova  da un momento all'altro a leggere l'epilogo senza neanche rendersene conto. Il che, è un vero peccato perché la Cass ci ha abituato a uno stile scorrevole e ben dettagliato, che ad essere sincere, è emerso in alcune parti del libro. Spero vivamente di ritrovare le qualità letterarie della Cass nel quarto libro della saga, "The Heir". Ad America quindi non diciamo definitivamente addio ma, solo uno speranzoso arrivederci.

"Quando strinse appena la presa su di me, fu come se tutte le incomprensioni venissero cancellate e rimanesse solo l'affetto e la complicità. Eravamo amici che avevano capito di non voler restare lontani. Diversi sotto molti aspetti, simili sotto altri. Non avrei definito destino quello che ci legava, però sembrava più grande di qualsiasi altra cosa avessi conosciuto prima."








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