sabato 8 novembre 2014

Recensione: Quella vita che ci manca di Valentina D'Urbano

Buon pomeriggio cari lettori, oggi sono qui a parlavi di un romanzo a cui ci tengo in particolar modo, ebbene sì, parlo proprio del nuovo libro di Valentina D'Urbano! Lo aspettavo da tanto, con ansia, soprattutto dopo aver saputo che saremmo tornati nuovamente nel mondo della Fortezza, della quale mi ci sono innamorata leggendo in passato Il rumore dei tuoi passi. Dopo giorni passati tra le pagine di questo libro eccomi qui con una nuova recensione! 




Editore: Longanesi
Genere: Romanzo
Pubblicazione: 2 Ottobre
Pagine: 336
Prezzo: 14,90€




Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l’unica cosa che gli rimane di lui: c’è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia.
Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C’è Anna, che a soli trent’anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C’è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c’è Alan, il maggiore, l’uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima – ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo – e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona.
Questo è un romanzo sull’amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull’unico altro amore che possa competere: quello che irrompe come il buio in una stanza piena di luce, quello tra un ragazzo e una ragazza, contro tutto e tutti.



"La allontanò con forza, ma l'unico istinto che aveva era di riprendersela, di tenersela stretta, anche così, anche con tutto quello che gli aveva fatto." 

Valentina D'Urbano ha la capacità di far immergere totalmente il lettore in un mondo differente dal proprio, facendolo perdere tra le pagine del proprio libro anche fino a notte fonda, quando ogni luce è ormai spenta e un insieme di emozioni e sentimenti lo travolgono. Questo è esattamente ciò che mi è successo perdendomi nella vita della famiglia Smeraldo. 
Eccoci nuovamente qui, alla Fortezza, un luogo poco raccomandabile, dove la vita diventa una delle cose peggiori al mondo, dove la povertà e la malavita hanno il sopravvento, dove i giovani difficilmente riescono a realizzare i propri sogni, e finiscono a fare la stessa vita dei loro genitori, corrotta e indecente. 
Nella famiglia Smeraldo, però, le cose funzionano in modo diverso, Valentino ha avuto un padre che voleva portarlo via da lì per fargli vivere una vita differente, migliore. Questo sogno, purtroppo, non è giunto a buon fine a causa della morte del padre, ma Valentino non si dà per vinto, in cuor suo spera ancora di riuscire un giorno a trovare un vero e proprio lavoro e vivere fuori dalla Fortezza. 


"Non è giusto. Loro c'erano. Loro ti ricordano meglio di me. Loro ti hanno vissuto, sono stati con te più tempo di quello che è stato concesso a me. Io invece, non mi ricordo più neanche la tua voce. Mi sforzo, sai?, ma non me la ricordo. I primi tempi mi tornava nelle orecchie, mi sembrava che tu fossi dietro a ogni angolo, tanto la sentivo forte nella testa, ma non c'eri mai. Giravo ogni angolo ed era vuoto, papà." 

Ogni componente della famiglia Smeraldo è riuscito ad entrarmi nel cuore, a partire da Vadim, così grande ma così piccolo, ingenuo, bellissimo, con un cervello che non va come dovrebbe andare, Anna, la sorella maggiore che cerca di fare la dura, ma con alle spalle un dolore immenso, Alan, che per mascherare il proprio dolore cerca di fare il duro, e Valentino, il più piccolo, ma il più maturo, con delle speranze e dei sogni nel cassetto. 
La vita a casa Smeraldo non è poi così semplice, bisogna procurarsi i soldi per mangiare e andare avanti, ma trovare un lavoro è quasi impossibile, così Alan trova altri mezzi coinvolgendo Valentino, ricordandogli quanto la famiglia sia importante per convincerlo a collaborare con lui. 
Ma il rapporto tra Alan e Valentino viene compromesso dall'incontro tra Vale e Delia, secondo Alan viene prima di tutto la famiglia, il resto non ha senso, a causa di una delusione amorosa per Alan tutte le donne sono uguali, e Valentino non deve fidarsi di Delia.
Come mettere a tacere i sentimenti? Fortunatamente il legame tra i due riesce a farsi sempre più spesso.


"Tu non puoi capire. Tu una famiglia ce l'hai. Io sono sola e non ti volevo, Valentino, non ti volevo. Ma sei capitato prima che riuscissi a mettere ordine nella mia vita. Sei capitato e quando capita una cosa bella, una come me se la tiene stretta, a qualunque costo." 

Quella vita che ci manca narra vite che si intrecciano tra loro, cambiando le proprie direzioni, unendosi e scontrandosi tra il dolore, la sofferenza, la mancanza e l'amore. La trama diventa sempre più forte, piena di significato, pagina dopo pagina. 
Valentina D'Urbano è riuscita a farmi entrare nuovamente in un mondo totalmente diverso dal mio, dove le difficoltà e gli ostacoli sono molto più alti, quasi insormontabili, dove è quasi impossibile uscirne indenni. 








2 commenti:

  1. Ciao, ho finito l'altro giorno il rumore dei tuoi passi e adesso mi immergo in questa nuova avventura, sempre alla Fortezza.
    Bel blog e ottima recensione :)

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    1. Sono contenta, ne vale la pena! Anche se, a mio parere Bea e Alfredo sono indimenticabili ;)
      E grazie mille!!

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